Pubblicato il 10/12/21

Prevenzione illeciti: cresce e si trasforma il MOG 231 di EmiliAmbiente

Uno scudo contro l’illecito e la corruzione; anzi, uno scudo “vivente”, perché costruito in modo tale da adeguarsi alle novità della normativa di settore, ai cambiamenti organizzativi dell’azienda, e soprattutto agli esiti degli audit interni con cui questa verifica costantemente la sua applicazione. Questo è il “Modello 231”, di cui EmiliAmbiente dispone già da 6 anni e che nel corso del 2021 è stato oggetto di numerose revisioni.

Per capire meglio in cosa consiste questo strumento occorre risalire al 2001, anno in cui il Decreto Legislativo 231 ha previsto – per la prima volta nel nostro ordinamento – la possibilità che società ed enti possano essere direttamente chiamati a rispondere dei reati commessi nel loro interesse da dirigenti, dipendenti e da “tutti coloro che operano in nome e per conto della società, dai quali quest’ultima tragga un interesse o un vantaggio”.

Questa responsabilità – che si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto – si traduce nell’assoggettamento delle aziende a pesanti sanzioni pecuniarie e nella sospensione o interdizione nell’esercizio dell’impresa.



È facile capire, quindi, che è per tutelare i Comuni soci e i cittadini serviti che EmiliAmbiente ha deciso già nel 2015 – pur senza obblighi di legge – di dotarsi un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) in grado di prevenire e circoscrivere la commissione di reati. Una scelta resa se possibile ancora più opportuna dal fatto che nel corso degli anni l’insieme di reati per cui è prevista l’applicazione del decreto si è progressivamente ampliato, ed è tuttora in continua evoluzione: dai reati ricettazione e riciclaggio a quelli di corruzione e di criminalità informatica, dai reati connessi agli infortuni sul lavoro a quelli contro la Pubblica Amministrazione, dai reati ambientali ai delitti in violazione del diritto d’autore.  



Il sistema ha previsto inizialmente la mappatura di tutti i processi a rischio reato, delle funzioni e delle risorse umane che rivestono responsabilità nelle aree e nelle attività sensibili; è seguita quindi la predisposizione di un sistema di controllo e di monitoraggio, accompagnato dall’adozione di un Codice Etico, di un Sistema Disciplinare e dalla nomina dell’Organismo di Vigilanza e Controllo, a cui è stata attribuita la funzione di vigilare sull’applicazione del Modello e raccogliere – in forma riservata – le segnalazioni di eventuali comportamenti difformi.  

Il MOG è inoltre oggetto di costante formazione e informazione dei dipendenti, e sulla sua reale applicazione vengono svolti regolarmente degli audit interni: momenti di verifica e monitoraggio sulla sua effettiva attuazione e aggiornamento, i cui risultati concorrono a migliorarlo e dettagliarlo.



In particolare, le revisioni del MOG di EmiliAmbiente realizzate nel corso del 2021 sono dovute all’introduzione del Decreto Legislativo 75/2020 Decreto Legislativo 75/2020 (Attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale), alle modifiche organizzative derivanti dalla temporanea mancanza del Direttore Generale (la cui figura è stata sostituita dove necessario con quella del Consiglio di Amministrazione o altro soggetto delegato) e soprattutto alla realizzazione di nuovi audit interni sull’applicazione del Modello: questi – stabiliti anche sulla base delle indicazioni dell’Organismo di Vigilanza – hanno riguardato in particolare i reati ambientali, i reati informatici e quelli contro la Pubblica Amministrazione, cioè tre ambiti considerati particolarmente rilevanti per l’attività aziendale.

Il Modello di Organizzazione e Gestione di EmiliAmbiente, e la relativa documentazione, è consultabile sul sito di EmiliAmbiente (www.emiliambiente.it) nella sezione “La società” > “Modello 231 e Codice Etico”.

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