Customer Satisfaction 2017, buona pagella per EmiliAmbiente
Una buona prestazione in un periodo caratterizzato da prove impegnative: così si possono sintetizzare i risultati dell’indagine annuale di soddisfazione utente commissionata da EmiliAmbiente all’Istituto Teseo Research di Milano. L’obiettivo della ricerca, che l’azienda svolge regolarmente da oltre cinque anni, era monitorare il livello della qualità del servizio offerto nel 2017 e individuare eventuali “zone d’ombra” su cui intervenire.
Il risultato complessivo dell’indagine – che ha riguardato 1052 cittadini residenti negli 11 Comuni serviti dall’azienda, raggiunti telefonicamente e attraverso il sito www.emiliambiente.it – è positivo: il 61% dei cittadini intervistati è molto soddisfatto della qualità del servizio, il 30% lo è abbastanza e solo il 9% lo è poco o per niente. Punti forti della SpA sembrano essere, più in dettaglio, la facilità di contatto (giudicata buona dal 55% degli intervistati e sufficiente dal 29%), le modalità di lettura del contatore (buone per il 52% e sufficiente per il 35% degli utenti) l’impegno e la cortesia del personale (buono per il 53% e sufficiente per il 34% dei cittadini interpellati) e il servizio di pronto intervento: il 28% di chi l’ha utilizzato nel corso del 2017 lo ha trovato molto soddisfacente, mentre il 40% abbastanza.
Se è vero che buone notizie arrivano anche dalle informazioni fornite ai cittadini sul servizi, ritenute buone dal 45% e sufficienti dal 36% degli intervistati, è utile interrogarsi sulle motivazioni che hanno portato il rimanente 11% a definirle insufficienti o gravemente insufficienti: il 48% degli insoddisfatti dichiara infatti di “non essere stato informato di qualcosa”.
“Il fronte della comunicazione e dell’informazione ai cittadini – prosegue Peschiuta – resta un aspetto su cui ci dobbiamo impegnarci con decisione. In un altro punto dell’indagine circa l’80% degli intervistati dichiara di non sapere se EmiliAmbiente ha una carta dei servizi: questa rappresenta uno strumento di tutela e trasparenza importantissimo, e noi lavoreremo perché i cittadini ne diventino pienamente consapevoli”.
Anche l’ambito della qualità e sicurezza dell’acqua del rubinetto si conferma un aspetto su cui investire in termini di informazione e dell’educazione al consumo.
Mentre l’85% degli intervistati definisce buona o sufficiente la qualità dell’acqua di rete e circa il 62% ne reputa buono anche il sapore, infatti, solo il 15% dei cittadini interpellati ha l’abitudine di berla spesso o sempre; il 20% lo fa raramente e il 38% non lo fa mai. “Dal sito web ai media locali, dai social network ai laboratori nelle scuole: useremo tutti i canali a nostra disposizione – conclude Peschiuta – per provare ad invertire questa tendenza”.