Smart working: via alla sperimentazione in EmiliAmbiente
EmiliAmbiente si avvia verso lo smart working: nelle prossime settimane partirà nella SpA – gestore del Servizio Idrico Integrato di 11 Comuni del parmense – la sperimentazione di questa modalità organizzativa, che prevede per i propri dipendenti lo svolgimento di una parte dell’attività lavorativa anche al di fuori dei locali aziendali.
“È ormai universalmente riconosciuto – afferma Andrea Peschiuta, Direttore Generale di EmiliAmbiente – che lo smart working è uno strumento in grado di incrementare la produttività aziendale. Ma ci sono altri due aspetti importanti di questa scelta, di cui verificheremo nel tempo la validità: la possibilità di agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei nostri dipendenti, introducendo una nuova misura di “work-life balance”, e di aumentare nel contempo la nostra sostenibilità ambientale, contribuendo a ridurre le emissioni derivate dallo spostamento di cose e persone”.
Aderirà alla sperimentazione, su base volontaria, un numero variabile di collaboratori stabilito dai Responsabili di Area avuto riguardo alla tutela delle esigenze tecniche, organizzative e produttive aziendali; potranno inoltre accedere al progetto le lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità e i lavoratori con figli disabili.
Come funzionerà nel concreto? I lavoratori che aderiranno al progetto potranno lavorare in sede diversa da quella aziendale fino a un massimo di 4 giornate al mese, non frazionabili né cumulabili in caso di mancata fruizione; le date dovranno essere programmate in accordo con i Responsabili dell’Area e del Settore di appartenenza. La giornata di smart working sarà equiparata a tutti gli effetti, di legge e di contratto, ad una giornata lavorativa di lavoro ordinario, e ne avrà quindi il normale orario di lavoro; l’inizio ed il termine della prestazione dovrà essere inserita dal lavoratore nel gestionale di rilevazione delle presenze aziendale tramite l’app che sarà installata sui dispositivi messi a disposizione dall’azienda (telefono cellulare e PC), e che permetterà la geolocalizzazione della persona.
È importante sottolineare che il regime di smart working è revocabile in qualsiasi momento da parte dell’Azienda per ragioni produttive e/o organizzative, oppure in caso di comportamento reiterato nel tempo tale da ledere la fiducia tra l’Azienda e il collaboratore.
“La sperimentazione – conclude Peschiuta – è frutto di un’intesa firmata nei giorni scorsi con le RSU sindacali, che si concluderà il 31 dicembre 2020; dopo questo periodo l’azienda e le organizzazioni sindacali si riuniranno per valutare l’esito del progetto e decidere se estenderlo a tempo indeterminato attraverso un accordo aziendale dedicato. Questa iniziativa fa parte di un progetto più ampio attraverso cui vogliamo implementare le facilities aziendali utili a far sentire i dipendenti felici di far parte della nostra “squadra” e partecipi dei suoi risultati. Racconteremo questo percorso nella rubrica “Lavorare in EA”, in uscita a marzo – con cadenza settimanale – nei nostri canali di comunicazione web”.