Reti fognarie: al via il maxi-studio per la modellazione
È ormai operativo il progetto di EmiliAmbiente per la realizzazione di un Piano Fognario di tutti i Comuni serviti: la gara d’appalto per attività specialistiche di ingegneria aperta dalla SpA nei mesi scorsi si è infatti conclusa con l’aggiudicazione dell’incarico all’ATI Idrostudi Srl, BM Tecnologie Industriali Srl e J+S Srl, che ha dato avvio all’indagine proprio nelle scorse settimane. Lo studio, che prevede un investimento di oltre 430mila euro, riguarda i Comuni di Busseto, Colorno, Fidenza, Fontanellato, Polesine Zibello, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa Trecasali, Soragna e Torrile, e si aggiunge a un intervento specifico sul Comune di Salsomaggiore avviato nei mesi scorsi con lo stesso obiettivo: nell’insieme saranno quindi interessati da questa procedura tutti i Comuni serviti dall’azienda, per un totale di 570 chilometri di rete fognaria.
“Per affrontare le criticità delle reti del comprensorio, dovute alla vetustà e all’insufficienza idraulica dei condotti, nonché all’eccessivo impatto sui corpi idrici ricettori delle acque di troppo pieno scaricate dai numerosi manufatti sfioratori presenti – afferma Andrea Peschiuta, Direttore Generale di EmiliAmbiente – abbiamo scelto quello che riteniamo l’unico approccio davvero efficace, cioè quello basato sul concetto di Piano Fognario. L’obiettivo dello studio, che durerà circa due anni, è cioè ricostruire una fotografia puntuale delle caratteristiche geometrico-idrauliche delle reti e delle loro criticità; alla definizione del modello seguiranno poi la verifica della funzionalità della rete – tramite attività di modellazione idraulica – e, infine, l’individuazione dei relativi interventi di rimedio, inseriti in un Piano di intervento organico e dettagliato”.
“Dopo una prima fase del progetto – spiega Davide Bozzi, Responsabile dell’Ufficio Ingegneria dell’azienda, che ha curato l’appalto – in cui abbiamo lavorato per fornire all’ATI nostra fornitrice tutte le informazioni necessarie a creare il modello idraulico della rete (quote pozzetti e terreno, diametro e materiali condotte, geometrie dei manufatti speciali come sollevamenti e sfioratori di piena, portata e prevalenza delle pompe di sollevamento, ecc) sono iniziate le operazioni di rilievo sui tratti di rete mancanti e sui manufatti sprovvisti di quote. Una volta completato il modello geometrico verranno quindi inserite le portate di pioggia desunte dalle caratteristiche dei bacini scolanti e dalle curve di possibilità pluviometrica per i vari tempi di ritorno definiti, oltre alla localizzazione/quantificazione delle portate immesse dalle utenze della rete. La fase successiva prevede le attività di misura delle portate transitanti nelle condotte principali, con l’obiettivo di tarare e verificare il modello creato. Il risultato finale sarà quello di avere evidenza delle varie criticità della rete e degli impianti, in relazione ai vari scenari meteorici, in modo da determinarne le cause e poter progettare interventi migliorativi valutandone in modo digitale e preventivo gli effetti”.